martedì 9 ottobre 2018

Santa Cristina e la corbelleria al cubo


di Mauro Peppino Zedda

Stamane mi chiama Franco Laner e mi chiede se avessi letto quanto scritto da Sandro Angei sul pozzo di Santa Cristina di Paulilatino. Non lo avevo letto e ho subito provveduto per dovere e altrettanto per dovere mi sento di scrivere alcune impressioni.
Quanto scritto da Angei a riguardo del Santa Cristina la definirei una corbelleria al cubo, perché si innesta e si cumula con quelle dedicate al pozzo di Santa Anastasia di Sardara.
La prima corbelleria astronomica sul pozzo di Sardara porta la firma del prof. Sloveno Buran Juvanec, che poco o niente sapendo di come il pozzo fosse strutturato in origine, elaborò un’ ipotesi che solo sprovveduti sulle costruzioni nuragiche possono prendere per buona.
Juvanec trovò che i raggi solari del 21 aprile riflettendosi nell’acqua vanno a centrare ed uscire dal foro apicale…
Una bella geometria… peccato che fosse stata trovata in un monumento diroccato…
Juvanec non tenne conto che la volta del vano scala è semi diroccata e che se fosse stata intatta il sole in quella data non si sarebbe specchiato nell’acqua del pozzo.
Angei invece di accorgersi dell’errore di fondo commesso dallo studioso sloveno si lascia incantare dai flussi luminosi e si domanda dove va a specchiarsi la luce riflessa! La fig 1 esemplifica il concetto….


Angei non è nuovo a questi incantamenti , basta pensare ai tori di luce pseudosolstiziali..
Angei invece di accorgersi dell’errore di fondo commesso da Juvanec, si infila dentro la corbelleria dello sloveno e scrive un articolo (4 settembre 2017) nel maymoniblog dove postula che vi fosse una struttura tesa a far godere dell’evento vedi figura 2.



Angei ha elevato al quadrato la corbelleria di Juvanec…
Ora allargando la sua analisi al Santa Cristina la corbelleria viene elevata al cubo…



 Nella figura 3 (tutte le tre figure sono tratte dagli scritti di Angei nel maymoniblog) si può osservare come Angei abbia tracciato una serie di linee che rappresentano l’angolazione dei raggi solari ai solstizi, equiniozi e il 21 di aprile (e agosto) linee tracciate in una sezione del pozzo santa Cristina allo stato attuale, Il 21 aprile secondo Angei i raggi solari andrebbero a specchiarsi nel filare che secondo Arnold Lebeuf (il pozzo di Santa Cristina un osservatorio lunare, 2011) fungerebbe, fondatamente, da marcatore per il lunistizio medio.



Nella foto 4 si può vedere una sezione del Santa Cristina come doveva essere in origine (tale figura è stata pubblicata in Astronomia nella Sardegna Preistorica), una ricostruzione, penso incontrovertibile, della sezione del pozzo del Santa Cristina, una ricostruzione che solo sprovveduti che non conoscono i monumenti della Sardegna nuragica possono negare.

Sia l’architetto sloveno che il geometra Angei hanno lavorato su monumenti svettati, senza domandarsi come fossero in origine, sommando corbelleria su corbelleria.