di Mauro Peppino Zedda
Il 17 luglio 2012, il blog gianfrancopintore , ha ospitato un articolo, Nuraghi, Shardana ed altre questioni, dell’archeologo Giovanni Ugas, il suo articolo contiene interessanti spunti di discussione, estrapolo alcune sue frasi, ma sarebbe importante andare a leggere l’intero suo articolo.
Ugas scrive: “Tra i nuraghi esiste una gerarchia di articolazioni (torri singole, bastioni pluriturriti, bastioni con cinta esterna turrita) che può essere spiegata in maniera soddisfacente soltanto presupponendo una parallela articolazione sociale. Soprattutto il numero limitato (soltanto una cinquantina tra le migliaia), dei nuraghi con bastione difeso da una cinta turrita esterna, che potevano ospitare una consistente guarnigione di soldati, presuppone l’esistenza di autorità gerarchicamente superiori di capi che stavano al vertice della comunità.
Ovviamente, in quanto residenze (fortificate) di capi, esattamente come i palazzi residenziali dell’Egeo e del Vicino Oriente, i nuraghi erano abitati e infatti vi si trovano i resti relativi alle diverse funzioni e attività quotidiane, quali le strutture per le riserve alimentari e idriche, avanzi di cibo e strumenti per ottenerlo, le armi dei guerrieri (frombolieri, spadaccini, arcieri, lancieri) e così via. Semmai come nei palazzi micenei e orientali, nei nuraghi poteva esserci un angolo di sacro (si pensi al megaron). Detto ciò, le persone che nonostante gli incontrovertibili dati della ricerca archeologica, insistono ciecamente nel ritenere che i nuraghi fossero templi dovrebbero cercare di rispondere, tra i tanti altri, a questi quesiti:
1) perché i nuraghi sono costruiti con torri culminanti con terrazzi sorretti da mensole come i castelli medioevali?
2) perché i nuraghi sono così differenti tra loro nell’articolazione?
3) per quale ragione il nuraghe di Su Nuraxi in Barumini, nel corso del Bronzo finale, fu rifasciato e l’ingresso fu trasferito dal piano terra a circa 7 metri d’altezza?
4) perché, se fossero templi, i nuraghi furono sistematicamente devastati e poi nel I Ferro non furono più costruiti ma semplicemente ristrutturati?
5) perché nei nuraghi non si trovano oggetti connessi coi culti e con le offerte sacre di corredo sacro prima degli inizi del I Ferro o (se si vuole per qualche archeologo) prima del Bronzo Finale, mentre all’opposto si trovano manufatti necessari per la sussistenza quotidiana e le armi? Ammesso che qualcosa fosse sfuggito agli archeologi, è impensabile che nei livelli del tardo Bronzo non abbiano visto nulla di afferente con la generale sacralità degli edifici.
Invero i sostenitori dell’equazione nuraghi=templi sono prigionieri di preconcetti teorici. Quanto all’orientamento, gli edifici sono disposti in modo da godere al massimo della luce e gli ingressi non volgono mai direttamente verso i quadranti notturni ed esposti al freddo. Tutto il resto è conseguente. Anche le case campidanesi di ladiri avevano gli ingressi verso la luce e il calore e di certo non erano certo templi. Ma se anche fossero orientati su particolari posizioni del sole, della luna e di qualche stella, può ben significare che i nuraghi erano sotto la protezione delle divinità che tali astri rappresentano, e non che essi erano templi di tali divinità. In età arcaica e classica, anche i reticolati geometrici delle città (Marzabotto, città romane etc.) rispecchiano determinati parametri astrali e nessuno si sogna di dire che erano templi. Tutt’al più questi studi sono utili per risalire al grado di conoscenza degli astri dei nostri antenati e alla identificazione di qualche culto. E’ ben noto, al riguardo, che il culto della luna, del sole e di qualche stella era già praticato in età prenuragica.”.
Mi pare corretto rispondere ai cinque punti segnalati da Ugas, dunque:
1) le mensole oltre che nei castelli sono presenti sia nelle chiese che nei campanili medievali, ma aggiungerei anche nei minareti musulmani e negli edifici sacri indù, la presenza di mensole in un edificio non è la prova che l’edificio sia una fortezza.
2) La differente articolazione costruttiva non significa che essi siano edifici fortificati, anche le chiese cristiane in ogni epoca presentano differenti articolazioni legate al rango della sede o alle risorse delle comunità.
3) Il rifascio di Barumini, ammettendo e non concedendo che la chiusura dell’ingresso a terra e la sua sopraelevazione sia stata eseguita per motivi difensivi (ritengo che anche il rifascio e l’innalzamento dell’ingresso a 7 metri sia stato eseguito per motivi religiosi (vedi Archeologia del Paesaggio nuragico, 2009)), questo dato dovrebbe interpretato come l’adeguamenndo a fini difensivi di una struttura che originariamente aveva un’altra funzione, perché sopraelevare l’ingresso se in migliaia di altri casi (a parere degli archeologi) essi sarebbero stati idonei a impedire l’ingresso dei nemici. In realtà gli ingressi dei nuraghi non sono idonei a essere interpretati come ingressi di edifici fortificati, solo con la fantasia degli archeologi imposta come un dogma ex-cattedra, si è potuta veicolare questa grossolana sciocchezza! E il rifascio di Barumini, se anche si stabilisse che è stato fatto per motivi difensivi, sarebbe un indizio che i nuraghi non sono idonei alla difesa! D’altrronde abbiamo tanti esempio di edifici sacri trasformati in fortini.
4) Di nuraghi a partire dal Bronzo Finale non se ne costruiscono più, ma non è questa una ragione per asserire che non fossero edifici sacri.
5) Ugas riconosce che a partire dal I ferro per lui e a partire dal Bronzo Finale (per altri archeologi) nei nuraghi vi sono i segni evidenti di un loro uso nella sfera del sacro. Ugas immagina che nel I Ferro i nuraghi vengono trasformati da fortezze in templi. Purtroppo Ugas dimostra di non conoscere i caratteri della religiosità e della spiritualità nuragica ante il Bronzo Finale, non riesce a vedere che a cavallo del Bronzo Finale si è svolta una radicale trasformazione dei caratteri della religiosità nuragica, finisce l’aniconismo e si passa all’iconismo (vedi Archeologia del Paesaggio Nuragico, 2009).
Riguardo alle sue confuse argomentazioni in relazione al significato astronomico dei nuraghi. Dopo vent’anni dal mio primo libro Ugas continua a non capirci niente, mentre il mese scorso una delle editrici più importanti al mondo (la Springer) mi ha chiesto di fare un capitolo sui nuraghi per un loro libro di archeoastronomia (Handbook of Archaeoastronomy and Etnoastronomy, Editor CLive Ruggles). Nel mentre che i più autorevoli studiosi accademici di archeoastronomia riconoscono la validità dei miei studi, gli archeologi sardi continuano a non capirne niente!!
Caro Giovanni Ugas perché a te e agli archeologi sardi è così difficile capire che la forma triangolare del nuraghe Losa è figlia di un pensiero astronomico, che ci si trova di fronte ad un mastro costruttore che voleva incardinare la sua struttura lungo gli assi solstiziali e non solo orientarla astronomicamente come nel caso del nuraghe di Barumini e di tutti gli altri nuraghi?
Caro Giovanni Ugas perché a te e agli archeologi sardi è così difficile capire (ripetere serve, spero) che i nuraghi della valle di Brabaciera (e altri ) sono disposti sul territorio secondo allineamenti coincidenti con le linee solstiziali e lunistiziali?
Caro Giovanni Ugas perché a te e agli archeologi sardi è così difficile prendere atto di quanto la comunità scientifica mondiale ha sentenziato sul significato astronomico dei nuraghi?
Ci vuole pazienza.
RispondiEliminaChi ora sostiene, in buona o mala fede, la visione bigotta, ma ufficiale, del nuraghe fortezza, è destinato a scomparire dalla scena nei prossimi tempi.
In una parola, Ugas, e quelli come lui, non hanno la minima comprensione della sfera sacra che informava di sè ogni aspetto della vita delle società antiche. E questo è un handicap che impedisce ogni possibile intuizione delle forme di pensiero antico.
Se, poi, ci aggiungiamo l'ignoranza dell'astronomia, o delle sue basi, è esclusa la corretta valutazione dei fatti riscontrati dagli archeo-astronomi.
Invero i sostenitori dell’equazione nuraghi=fortezze sono prigionieri di preconcetti teorici, negatori e occultatori di prove contrarie, e difensori ad oltranza della loro 'ortodossa' poltrona.
Secondo me Ugas ha ragione. Il motivo per cui i nuraghi oggi appaiono ridicoli dal punto di vista difensivo è che non si è ancora riusciti a calarsi nella logica degli abitatori del tempo oppure semplicemente o molto più plausibilmente erano concepiti in modo poco intelligente, non per altro questo tipo di concezione architettonica è fallita, non ha avuto sviluppi ed evoluzioni, non è stata copiata fuori dall'isola e ci risulta di comprensione astrusa. Se osserviamo al giorno d'oggi il modo di vita dei popoli ancora rimasti indietro nell'evoluzione umana come aborigeni melanesiani, indios amazzonici o abitanti di sperduti villaggi africani possiamo renderci conto dell'illogicità di un certo modus vivendi e in qualche modo calarci nella mentalità degli abitanti dell'età del bronzo in Sardegna e anche nel resto del mondo di allora.
RispondiEliminaBob-nur
Spero che Bob-nur stia scherzando...
EliminaPensare che il popolo che costruì i Nuraghi (in particolare il Santu Antine, ritenuto la più sofisticata opera a secco del pianeta Terra) abbia realizzato tali costruzioni in modo poco intelligente é una vera bestemmia.
Osservando dove sono ubicati i siti preistorici, ci rendiamo conto che illogici siamo noi che edifichiamo sopra il letto dei fiumi o nelle aree franose.
A seguito della successiva risposta di Ugas, credo che vada ricordato che qualsiasi fatto può essere spiegato non in un unico modo, ma in tanti e diversi modi, secondo punti di vista e valutazioni differenti, che rendono a volte impossibile pervenire ad un accordo tra le parti.
RispondiEliminaPersonalmente non credo molto in questi confronti e nelle 'repliche'. Confido molto più nel tempo... ma se Zedda risponderà, sarà comunque interessante, oltreché, per certi versi, forse doveroso.
Si è accennato alle piramidi, e, per un attimo, ho temuto che diventassero anch'esse delle fortezze, essendo così maledettamente solide ed avendo un ingresso così ridotto che pochi armati terrebbero testa ad un esercito, per non dire che ne farebbero mattanza...
Tuttavia, l'associazione non è stata fatta, e possiamo ritornare a considerarle delle semplici tombe, e solo tombe...
Ma siamo poi sicuri che le piramidi siano state Tombe?
EliminaIn quelle di Giza non mi risulta che abbiano trovato qualche mummia...
>Ma siamo poi sicuri che le piramidi siano state Tombe?
RispondiEliminaMi dispiace che sia sfuggito il tono lievemente ironico, e la citazione di Giulio Magli...
Non c'é problema...
EliminaIl fatto é che, essendo circondato da persone che ritengono di avere la verità rivelata, ho perso (spero per il momento) il senso ironico del tuo discorso...
Saluti
ps anch'io ho letto il testo di Magli sull'archeoastronomia ma non mi ricordavo la citazione.
Mi pare che la difficoltà maggiore per noi contemporanei sia quella di comprendere la "forma mentis" dei popoli antichi e di proiettarvi categorie moderne oppure, come nel caso dell'anonimo che posta sopra, ritenerli superficialmente e contro ogni evidenza un'umanità di sciocchi e deficienti.
RispondiEliminaNon basta una spessa muratura a concludere che l'edificio è una fortezza, ma si dovrebbe spiegare la sua valenza militare nel quadro delle tecniche di guerra dell'antichità e valide fino all'introduzione delle armi da fuoco. E finora nessun archeologo ha mai spiegato in maniera sensata perché mai un popolo costruisca migliaia di fortezze per oltre un millennio di continua guerra di tutti contro tutti... e quando poi i nuragici devono fare la guerra sul serio, contro Cartagine e contro Roma, le loro "fortezze" non risultano di nessunissima utilità. Le guerre si vincono nelle battaglie campali, non certo chiudendo i guerrieri in trappola dentro il nuraghe.