mercoledì 23 dicembre 2015

Gigi Sanna e le sue Ancelle


di Mauro Peppino Zedda

È da un ventennio che Gigi Sanna, porta avanti la tesi che i costruttori dei nuraghi scrivessero.
Le sue tesi non hanno mai avuto conforto di paleo epigrafisti accademici in nessuna parte del Mondo.
Posso capire che gli archeologi sardi non siano in grado di entrare nel merito delle sue tesi, ma se la proposta di Sanna fosse stata verosimile sarebbe stata recepita da studiosi di altre parti del Mondo.
Esistono le riviste scientifiche internazionali, basta semplicemente sottoporre degli articoli e vedere se qualcuno recepisce la bontà di uno studio, gli archeologi non sono tutti ignoranti e pieni di preconcetti come quelli della Sardegna.
Comunque sia gli studi di Sanna non hanno sinora avuto nessun conforto da paleo epigrafisti accademici.
Nel frattempo due accademiche, Aba losi, biofisica all’Universita di Parma e Maria Rita Piras neuropsicologa all’Università di Sassari riconoscono la bontà delle tesi di Sanna.
La questione è assai interessante per quanto riguarda l’ambito di storia della scienza, di solito una scoperta scientifica proviene da un ambito esterno alla disciplina (vedi T. Kuhn), in questo caso, il proponente la scoperta (Sanna) , seppur non accademico, ha studiato e lavorato tutta la vita col linguaggio, mentre le sue sostenitrici sono esterne alla disciplina. Aba losi completamente esterna, mentre Maria Rita Piras maneggia la scrittura nelle sue ricerche neuropsicologiche, ma comunque non è una paleo epigrafista.
In ARCHETIPI E MEMORIE, così scrive la Piras a pag. 199: “Nonostante rilevamenti archeologici col riscontro di segni astiformi graffiti in monumenti di civiltà prenuragica e nuragica facessero intuire la presenza di arcaici codici scritti, il mondo scientifico ha ignorato l’evidenza dei reperti, trascurando le fonti storiche siriane ed egizie che dimostrano la presenza della scrittura in periodo nuragico”.
Confesso che quando ho letto il libro tanti anni fa, mi scappo una risata nel leggere che la Piras sosteneva che le fonti siriane ed egizie dimostrano la presenza  della scrittura nuragica!
Non ho mai scritto sulla questione, Gigi Sanna, Aba Losi erano sotto attacco da una cricca di gaglioffi capeggiati da Gabriele Ainis (alias Sergio Abis, ora finalmente in carcere ) e non mi sarebbe piaciuto che nella graticola ci finisse pure la Piras, dunque  mi sono pure esentato  dal criticare le teorie di  Sanna (con esclusione della questione Mistras , vedi in questo blog Gigi Sanna ed Aba Losi epigrafisti acrobati, un articolo nato dal fatto che Aba Losi non mi permise di spiegare nel loro blog l’abbaglio che Sanna aveva preso a Mistras ). Negli ultimi 5 anni Ainis ha esercitato un’azione terroristica verso chiunque fosse fuori dal coro degli accademici sardi, molti archeologi lo applaudivano pure , archeologi che nel cervello devono avere ricotta al posto dei neuroni! Non esistevano le condizioni per articolare una critica dura scientificamente ma col massimo rispetto della persona.
Ora mi sento libero di porre in evidenza l’ingenuità che la Piras ha mostrato nel prendere per buone le tesi di Sanna.
Maria Rita Piras, non cita la fonte da cui attinge l’informazione ERRATA relativa alle fonti  siriane e egizie che a suo dire attesterebbero la presenza della scrittura nuragica, sulla base di questa sciocchezza considerata come certezza, prende per buone (senza nessun spirito critico)  pure le tesi di Sanna e conclude il suo lavoro neuropsicologico confrontando le sue analisi con il codice scrittorio proposto da Sanna.
Non ho le competenze per  giudicare le sue analisi neuropsicologiche , certamente Piras non era obbligata ad usare come termine di confronto il codice scrittorio proposto da Sanna, in quanto avrebbe potuto usare qualsiasi altro codice scrittorio. Non credo che i soggetti da lei esaminati abbiano delle reminescenze nuragiche, sono cose archetipiche che appartengono a tutti gli esseri umani, ma anche sostenendo che la fissazione di certi archetipi sia relativamente recente bastava un qualsiasi codice scrittorio della parte di mondo in cui abitiamo.
Come sia arrivata a sviluppare l’idea che le fonti egizie e siriane attestino la scrittura nuragica non ci è dato saperlo, possibile che sia stata così ingenua dal fidarsi di qualche libercolo alla Leonardo Melis o alla Fabio Garuti? Non mi pare che nei testi di Sanna ci sia scritta una cosi madornale sciocchezza!
Ovviamente Sanna sbandiera come un grande successo l'accettazione delle sue tesi da parte della neuropsicologa! E nei suoi discorsi Piras e Losi diventano le sue eroine Ancelle esemplari e tutti gli altri dei cazzoni che non riconoscono le sue teorie! A suo dire sarei pure peggio di Ainis!
Comuque sia , l’ingenuità della Piras non inficia i risultati dei sui studi neuropsicologici. L’alfabeto da lei utilizzato non sarà quello nuragico, ma è pur sempre un alfabeto! Un alfabeto che potremo definire Sanna-Losi, dunque alla Piras nella seconda edizione del suo libro basterà correggere qualche parola e sostituire la definizione albabeto nuragico con alfabeto Sanna-Losi.
Spero che Sanna non si risenta per la condivisione della  sua invenzione con Aba Losi, penso che Losi sia stata una ottima interlocutrice e sostenitrice che lo difende a spada tratta pure quando scambia una iscrizione del 1942 per una iscrizione nuragica! A certe conclusioni Sanna non ci sarebbe arrivato senza il fondamentale sostegno di Aba Losi.

A conclusione di queste note mi pare utile specificare che nei tempi in cui costruivano i nuraghi (2000-1200 a.C. ) non appare nessun segno che possa far pensare ad una scrittura nuragica, poi quando  cominciarono ad arrivare popolazioni levantine, inizia ad apparire qualche segno di scrittura,  ed è tema di studio stabilire se le scritte del tardo nuragico siano opera dei discendenti dei costruttori dei nuraghi o dei nuovi venuti dal mediterraneo Orientale (su questo cfr 19° cap. di Archeologia del Paesaggio Nuragico).

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