giovedì 2 settembre 2010

Scienza e Irriverenza

di Mauro Peppino Zedda


I nuraghi a corridoio vennero da Giovanni Lilliu considerati dei nuraghi trappola, sentiamo cosa ha scritto:

Il nemico veniva attratto nella profondità di questi lunghi e lunghissimi corridoi, tenuti volutamente in uno stato di semioscurità, e, una volta addentratosi nel tranello di quegli angusti passaggi, veniva repentinamente assalito dai gruppi di armati annidati nelle garette dell’andito. L’incauto assalitore era preso in mezzo, aggredito di fianco e di spalle di garetta in garetta e veniva abbattuto a colpi di pugnale in una stretta colluttazione. Che se, poi, ad eliminare il pericolo dell’incursione nemica non fosse bastato il nerbo di uomini di guardia nel corridoio inferiore, accorrevano in soccorso, per le scale, i soldati di scolta appostati nel piano superiore o nel terrazzo, e annientavano l’ultima disperata resistenza con lo sterminio totale…..
Riconosciamo per lo più in questo tipo di nuraghe una costruzione di carattere militare, nel quale le cellette e i corridoi servivano per attrarre il nemico ed abbatterlo nell’angustia e nella semioscurità dei vani. Sono una sorta di nuraghi-trappola
….”

Insomma delle due l’una o erano cretini i nuragici o è cretina l’interpretazione del Lilliu.
Mi si dirà che sono Irriverente! La scienza pretende d’esser Irriverente!!

Richard Feynman (Il piacere di scoprire, Adelphi 2007), famoso scienziato americano (premio Nobel nel 1965) ebbe a scrivere: «la ricerca scientifica creativa richiede irriverenza» «La scienza sta nel credere nell’ignoranza degli esperti» «Di tutte le materie, solo la scienza contiene in sé l’insegnamento che è pericoloso credere nell’infallibilità dei più grandi maestri della precedente generazione. Impara dalla scienza che bisogna dubitare degli esperti».

Insomma è doveroso mettere in dubbio l’infallibilità dei Maestri, altrimenti la scienza diventa dogma.

Ora più che mai nel mondo archeologico sardo c’è un indispensabile bisogno di Irriverenza!

10 commenti:

  1. Dell'irriverenza c'è sempre stato bisogno, il problema è che negli Stati o Regioni che hanno a sedimento culturale, la devozione al Principe, o si è essi devoti oppure per l'intera generazione che seguirà al Principe (il quale coltivando i suoi talenti, bada bene che non ci siano accoltellatori), gli eversori, coloro che hanno attivato la mens divergens del proprio cervello, per esprimere un diverso parere/parare, hanno minime possibilità di esser presi in considerazione. Siamo il paese che ha il minimo tasso di ricambio dei politici, e dai noi i Baroni ancora dopo i Novanta, amano disquisire e così facendo "controllare il mercato". Non potremmo tornare al nostro, antico e sano geronticidio?

    RispondiElimina
  2. @ alberto,
    non è una questione di età, quando lilliu fantasticava sui nuraghi trappola aveva una cinquantina d'anni. Irriverenza ai dogmi non certamente alle persone che li esprimono.

    saluti
    mauro peppino

    ps: grazie per aver aperto i commenti a questo post,

    RispondiElimina
  3. Sì, ma noi siamo anche puro spirito. Chiunque svolge o crede di svolgere un'attività intellettuale, o ancor di più artistica, in essa si concreta e ama pensare che fatto strame del suo corpo il suo pensiero aleggerà nell'alto empireo dei saggi. Il non omnis moriar oraziano. Quando Lilliu aveva cinquant'anni, comunque, a quello mirava. Purtroppo da cattivi cristiani, Lui o i suoi successori, almeno a quel che leggo da te, disdicono di interessarsi delle tue proposte. Quindi se anche entreranno nel regno dei Saggi, contaci: non entreranno in quello dei Cieli.
    E così sia

    RispondiElimina
  4. Certo, caro Mauro, c'è anche in archeologia il problema del maestro. E sul merito del nuraghe fortezza sono, come sai, propenso a credere che tu ed altri abbiate ragione e Lilliu torto. Ma la questione fondamentale sta nei discepoli, in chi mugugna e non osa dire che il re (o il maestro, fai tu) è nudo. Nello studio di is pedras bècias e in quello che al loro tempo si è fatto. Non ci sarebbe neppure bisogno di essere irriverenti, basterebbe il coraggio

    RispondiElimina
  5. Caro Zuanne Franciscu,
    il succo di questo post è strettamente affine a tema che tu stai trattando in questi giorni nel tuo blog, dove hai messo in luce come Stiglitz e Madau (pensando di essere progressisti) si dimostrano essere dei bietti convervatori che lamentano la lesa maestà rispetto all'ottima proposta dei Riformatori Sardi !

    RispondiElimina
  6. A proposito di geronticidio, la Murgia ha da poco vinto il "Campiello" con Accabadora. Lodi a Lei e a Sakineh che rischia d'esser accabada, in onore di Allah

    RispondiElimina
  7. Considerando che le guerre immaginate da Lilliu si svolgevano tra cantone e cantone, se ne ricava che queste "trappole" scattavano anche per i vicini di casa che a loro volta costruivano la medesima "trappola" per difendersi quando erano loro ad essere aggrediti. In sostanza, si sostenne che tutti costruivano l'identica trappola e tutti puntualmente ci cadevano come dei grulli!!!
    Se poi aggiungiamo che, a detta anche dello stesso Lilliu, i nuraghi a corridoio sono più antichi di quelli a tholos, allora bisogna immaginare una fase in cui si costruivano solo … “nuraghi-trappola”e tutti gli sforzi della comunità erano quindi concentrati all’innalzamento di queste ciclopiche “tagliole”.
    La cosa più intrigante di quest’ipotesi è cercare di capire cosa succede alla mente umana in occasione di inghippi mentali di questo tipo? Com’è possibile che una persona colta come il professore giunga a formulare una castroneria di queste dimensioni.
    Come si possa considerare un Titanic uno che scrive cose del genere lo sa solo Ainis, o forse mi sta sfuggendo il fatto che, come dice il buon Guccini, tutto è relativo e in mezzo a una tribù di Lillipuziani anche un nano può sembrare un gigante.

    RispondiElimina
  8. Giusto Cyrano ! Ma non ti piacerebbe toglierti il dubbio di andarlo a chiedere direttamente al professore ? Metti che ti risponde che la trappola serviva solo per quei temerari che osavano entrare dall'ingresso principale, posto che ancora non sappiamo quale insano (per noi) motivo poteva spingerli a questo suicidio. Come la mettiamo con quelli che sceglievano di "entrare" in altro modo ? La cosa mi pare molto ingarbugliata, piuttosto e anzichenò. Solo per dire che la questione nuraghi a corridoio/trappola è morta nello stesso momento in cui è stata enunciata, su questo siamo tutti d'accordo.
    anonimar

    RispondiElimina
  9. @anonimar
    Certo "la questione nuraghi a corridoio/trappola è morta" ma non nello stesso momento in cui fu enunciata: è stato Pittau a giustiziarla. Ma i danni di quella sciagurata ipotesi (nuraghe-fortezza) li stiamo pagando ancora oggi. Sulla questione nuraghi l'archeologia sarda si è inoltrata in un vicolo cieco, ora giunta al termine del viottolo non trova il coraggio di fare marcia indietro e prova a prendere tempo (forse aspettando che Lilliu esca completamente dalla scena) con la NON teoria del nuraghe polifunzionale: all'occorrenza casa, tempio, fortino e via dicendo, trascurando il fatto che un tempio viene sempre costruito seguendo delle precise disposizione strutturali e planimetriche anche quando trattasi di costruzioni molto semplici. Stesso discorso vale per la fortezza o per la casa. In realtà la sola funzione che può essere attribuita al nuraghe senza entrare in contraddizione con i dati archeologici è quella cultuale; ma qui forse rischiamo di andare fuori tema.

    il solito,

    a presto.

    RispondiElimina
  10. Irriverenza for ever...

    guai a quel popolo che ha bisogno di santi ed eroi....e guai alla scienza che ha bisogno di baroni...


    se avete la sfortuna di avere degli "eroi" anche scientifici....immaginateli facendo i bisogni in bagno...

    capirete che sono umani normali e per ciò non degni di adorazione...

    garantito funziona!!!

    RispondiElimina