di Mauro Peppino Zedda
In diversi articoli pubblicati in prestigiose riviste
scientifiche e in più monografie (I Nuraghi tra Archeologia Astronomia 2004;
Archeologia del Paesaggio Nuragico; Astronomia nella Sardegna Preistorica), si
è sostenuta l’ipotesi che l’orientamento
degli ingressi dei nuraghi monotorre e torri centrali dei nuraghi complessi
abbia come target principale dell’orientamento il sorgere della costellazione
del Centauro, e come target secondari il sorgere della Luna al lunistizio
maggiore meridionale, del Sole al
solstizio d’inverno e nella parte meridionale dell’isola anche del tramonto del
Centauro.
L’ipotesi è stata benevolmente accolta da prestigiosi
studiosi, cito fra i tanti Clive Ruggles.
In questa occasione propongo un accostamento linguistico
epigrafico che rende l’ipotesi assolutamente
pertinente anche da un punto di vista storico culturale oltre che matematico
astronomico.
La comunità scientifica sarda dall’Archeologia alla
linguistica (fra tutti leggete gli scritti di Attilio Mastinu e Massimo Pittau)
riconosce che il termine MERRE inserito nella iscrizione trilingue (in punico,
greco e latino), risalente al II secolo a.C., rinvenuta nel Gerrei, rimanderebbe ad una divinata indigena
preistorica.
L’inscrizione trilingue spiega che un tal Cleone dedica a
Eshmun Merre (in punico), Asclepios Merre (in greco), Aescolapio (in latino),
un altare per una guarigione ricevuta.
Sul fatto che Merre fosse una divinità indigena di
tradizione preistorica equivalente ad Eshmun, Asclepio e Esculapio, gli
studiosi concordano. Questo dato ritengo sia pertinente accordarlo con un altro
dato e cioè con il fatto che Il Centauro Chirone era maestro di medicina di
Asclepio, controparte greca di Imhotep. Dunque non sarebbe azzardato presupporre
una connessione tra la divinità nuragica MERRE e la costellazione del Centauro.
Alla luce di questi dati mi pare verosimile postulare una
qualche divinità curativa preistorica mediterranea precedente alla tradizione
egizia, connessa con la costellazione del Centauro, verso la quale sono
orientati pure i templi maltesi e le taulas delle baleari (vedi numerosi
scritti di Michael Hoskin).
Il fatto che il
Centauro, fosse maestro di medicina delle divinità curative egizia, greca,
punica, latina, mi pare verosimile pensarlo connesso anche per la divinità
curativa nuragica MERRE.
Queste considerazioni oltre a schiudere nuovi orizzonti in
relazione ad analisi linguistiche sulla parola MERRE, rappresentano un
ulteriore elemento di conoscenza sul mondo nuragico, in quanto l’orientamento
dei nuraghi verso il Centauro si collega
in modo assolutamente stringente con il nome della divinità nuragica MERRE.
Mi pare che I dati e le conclusioni provenienti dalle mie
analisi archeoastronomiche sui nuraghi, si legano alla perfezione con le caratteristiche della divinità nuragica
MERRE.
Con buona pace di tutti gli archeologi sardi che oltre a non
riuscire ad osservare la Luna e non hanno neppure la vista necessaria a vedere il
dito che la indica, poveri, non hanno ancora compreso che se non guardano in
alto non riusciranno mai a comprendere il significato di quello che sta sotto!
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