di Massimo Pittau
Serdiana (villaggio del Campidano di Cagliari). L’abitante Serdianesu.
Anche il nome di questo villaggio è carico di importanti notazioni storiche relative alla Sardegna antica, anzi antichissima. Intanto è evidente che esso è corradicale con gli altri toponimi Sardara, Sardegna, Sardòri (2: Teulada, Villacidro); la prima vocale di Serdiana è differente da quella degli altri toponimi citati, perché è finita col trovarsi in posizione pretonica.
Ciò premesso dico che il nostro toponimo corrisponde in maniera sorprendente al nome della Sardiane, regione che traeva la sua denominazione dalla città di Sárdeis, capitale della Lidia, nell'Asia Minore, terra di origine dei Sardi, oltreché degli Etruschi (cfr. Sardegna). Come abbiamo già detto per Sardara (vedi), anche la denominazione di Serdiana serviva ad indicare la diversità dei nuovi arrivati rispetto ai gruppi umani precedenti che vivevano ancora in quelle zone.
Ma c'è di più: premesso che la grande dea Artemide, conosciuta in epoca antica in tutto il mondo mediterraneo, era quasi certamente originaria della Lidia, come dimostra anche il fatto che essa era venerata sia ad Efeso (Artemide Efesia) sia a Sárdeis (Artemide Sardiana), è molto probabile che i Sardiani o Protosardi, subito dopo il loro arrivo dalla Lidia in Sardegna, abbiano fondato un centro denominato Arsemine/Assémini (vedi) in onore di Artemide Efesia ed un centro denominato Serdiana in onore di Artemide Sardiana (cfr. M. Pittau, Storia dei Sardi Nuragici, Domus de Janas edit., passim).
È dunque evidente e certo che Serdiana è uno dei primi centri fondati dai Sardi dopo il loro arrivo in Sardegna ed è probabile che essi lo abbiano chiamato in tale modo in onore della grande dea Artemide Sardiana.
Non sono riuscito a rintracciare una attestazione del nostro villaggio precedente a quella che ne dà G. F. Fara, Chorographia Sardiniae, 216.20 (anni 1580-1589) come oppidum Serdianae. Ma questo silenzio sul nostro villaggio si spiega non col fatto che esso fosse andato distrutto, bensì col fatto che, vicinissimo al capoluogo della diocesi di Dolia, la sua storia religiosa ed amministrativa era confusa con quella di Dolianova appunto (vedi). In un documento del 1655 il toponimo viene citato come Sardiana («Archivio Sardo del Movimento Operaio», 14/16, 1981, pag. 299).
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