domenica 15 aprile 2012

Sassu Sorres

di Mauro Peppino Zedda

La parola Sorres (sorelle), caratterizza il nome di una delle più belle chiese romaniche della Sardegna, San Pietro di Sorres, che fu sede del vescovo della diocesi di Sorres.
Il nome Bidda ‘e Sorris caratterizza anche il paese che in italiano suona come Villasor.
Recentemente Augusto Mulas in coda ad un bel saggio di archeologia, L’Isola Sacra - Ipotesi sull’utilizzo cultuale dei nuraghi, dove si mette in luce come i reperti che si rinvengono nei nuraghi attestino un loro uso cultuale, prospetta l’ipotesi che il nuraghe Santu Antine di Torralba e i nuraghi ad esso circonvicini siano una rappresentazione delle Pleiadi.
I Nuraghi che secondo Mulas rientrerebbero nello schema sono: Cabu Abbas, Santu Antine, Oes, Balzalzas, Fraigas, Longu, Curzu. Che risultano reciprocamente disposti, come le stelle Atlante, Alcione, Merope, Elettra, Celeno, Taigete, Asterepe.
Le Pleiadi sono un ammasso stellare, facente parete della costellazione del Toro, che occupa lo spazio di un disco solare, una persona con vista normale, ad occhio nudo, può distinguere 5-6 stelle di quell’ammasso, un persona con un ottima vista può osservarne 8 o 9.
Che le Pleiadi siano entrate a far parte del patrimonio culturale dell’umanità è cosa nota, sono state utilizzate per millenni come punto di riferimento per orientarsi per mare e per terra, il loro sorgere e tramontare eliaco era utilizzato a scopi calendariali dagli agricoltori e dai pastori.
Le Pleiadi sono entrate nelle mitologie e cosmologie di tantissimi popoli di ogni angolo del mondo.
La “costellazione” delle Pleiadi sarebbe, secondo Mulas, stata rappresentata nel territorio compreso tra Torralba e Giave, nell'area comprendente le località di S’Archimissa, Sos Poios, Mesu e Gambas, Paule e S’Ittiri e Sassu Sorres.
Paule s’Ittiri indica un luogo palustre, Mesu e Gambas indica un luogo palustre dove l’acqua arriva a mezza gamba, Sos Poios indica un luogo dove si ritrovavano olle, S’Archimissa è il nome sardo della lavanda, e Sassu Sorres significa “pietra sorelle”.
Cosa ci vuol indicare il nome del luogo Sassu Sorres? Chi sarebbero queste sorelle? Forse le Pleiadi figlie di Atlante?
Certamente è singolare che nell’area in cui Mulas indica che un gruppo di nuraghi ricalca la disposizione delle stelle considerate come le figlie di Atlante, vi sia un toponimo come Sassu Sorres.
Altrettanto curioso il fatto che l’area facesse parte della diocesi di Sorres e che la sede del vescovado fosse a soli 4 chilometri dal Santu Antine.
Nello schema individuato da Mulas il Santu Antine corrisponderebbe alla stella più luminosa, Alcione.
Lo schema indicato da Mulas riflette con sufficiente approssimazione (immaginate la difficoltà di inquadrare 8-9 stelle nel ridotto spazio equivalente ad un disco solare) la disposizione delle stelle facenti parte delle Pleiadi, ma manca il nuraghe che avrebbe dovuto rappresentare Maia.
Per un’ottimale rappresentazione delle Pleiadi, avremo dovuto trovare un nuraghe, situato, pressappoco, a metà strada lungo la linea che intercorre tra il Santu Antine e Longu.
In quell’area vi è una cava di pietre e non ci sarebbe da stupirsi se la cava fosse sorta nei pressi del nuraghe mancante. Tantissimi nuraghi sono stati fatto oggetti di spogli più o meno intensi ed era prassi normale (sino a 40 anni fa) localizzare le cave o nei pressi di un nuraghe o nei pressi di domus de janas a seconda del tipo di materiale lapideo che serviva.
Sicuramente la proposta di Mulas, tutta da valutare, apre nuovi interessantissimi scenari alle ricerche archeoastronomiche.