mercoledì 11 giugno 2014

Gigi Sanna e Aba Losi, epigrafisti acrobati


di Mauro Peppino Zedda

Da una ventina d’anni Gigi Sanna sostiene l’ipotesi che i nuragici utilizzassero la scrittura.
Le sue ipotesi sono state pubblicate in libri e nei blog di Gianfranco Pintore e Monte Prama, gestito da Atropa Belladonna pseudonimo di Aba Losi, Biofisica nell’Università di Parma.
Per quanto mi consta gli studi di Sanna non sono mai stati ospitati in nessuna rivista scientifica di epigrafia e nessun epigrafista accademico ha mostrato segnali di plauso alle tesi di Sanna.
Le più antiche attestazioni di segni che rimandano ad una scrittura nella preistoria isolana sono presenti nei lingotti ox-hide rinvenuti in gran copia in Sardegna, ma è ormai certo, salvo impreviste retromarce da parte dei chimici di mezzo mondo, che i lingotti ox-hide ritrovati in Sardegna sono costituiti da rame cipriota e sono stati fusi o a Cipro o nelle dirimpettaie coste siriane.
Qualche altra iscrizione è stata rinvenuta in manufatti appartenenti al Bronzo Finale (1150-1000 a.C.) e all’età del Ferro (1000-750 a.C.), di cui hanno trattato gli archelogi Paolo Bernardini, Giovanni Ugas, Raimondo Zucca e Maria Ausilia Fadda.
Faccio notare che nel Bronzo Finale è terminata l’epoca in cui si costruivano i nuraghi e in Sardegna arrivarono popolazioni dal Levante Mediterraneo come ha ampiamente dimostrato Sandars (per approfondire v. Archeologia del Paesaggio Nuragico).
Gigi Sanna e la sua fedele assistente Aba Losi, attraverso il blog Monte Prama sono fortemente critici verso gli archeologi sardi, rei, secondo loro, di nascondere i reperti e di non convalidare l’autenticità di iscrizioni ritrovate da boys scout loro seguaci.
Ho provato a cercare di capire le proposte di Sanna e Losi, ma di fronte a delle procedure che hanno più a che fare con l’enigmistica piuttosto che con l’epigrafia non riesco ad accettare la loro proposta. Mi par di intendere che utilizzando il sistema Sanna-Losi si riesce a leggere tutto ciò che si vuole. Formidabile esempio di quanto affermo lo si può rilevare nel libro che Sanna ha dedicato all’interpretazione della stele di Nora. Il modo con cui presenta la decifrazione dell’iscrizione è di tipo enigmistico-acrobatico.
Volendo assimilare un normale epigrafista ad un maratoneta, Gigi Sanna e Aba Losi rappresenterebbero degli eccellenti acrobati.
Qualche giorno fa Gigi Sanna ha pubblicato la sua ultima acrobazia epigrafica (Mistras di Cabras. Il magnifico pozzo sacro scritto di Yabal Yan’a Toro della Luce) nel blog Monte Prama, si tratta della sua decifrazione delle iscrizioni presenti nel bordo delle pietre sommitali nel pozzo di Mistras a Cabras.
Secondo Sanna il pozzo di Mistras sarebbe un pozzo sacro nuragico, e da ciò si comprende che Gigi Sanna non conosce come sono costruiti i pozzi sacri nuragici.
Per far intendere la differenza ai profani è come scambiare una farfalla con un elefante!
Ho chiesto a Sanna chiarimenti sui motivi per cui definiva nuragico quel pozzo (palesemente non nuragico), e mi ha risposto in malo modo.
Poi, quando gli ho fatto notare che nelle iscrizioni si legge, chiarissimamente, la scritta 1942 S.V. ha iniziato a sciorinare acrobazie epigrafiche, balbettando puerili risposte alle puntuali osservazioni di Franco Laner.
Confesso che nel momento in cui segnalavo che sulla lastra vi è palesemente scritto 1942 S.V. mi aspettavo che Sanna avrebbe ammesso la svista, ma così non è stato.
Pur in presenza di un pozzo non nuragico e di una data, Sanna ha continuato imperterrito a sostenere che si trattava di una iscrizione nuragica.
Infine Aba Losi mi ha bannato dal suo blog quando facevo notare che la sequenza numerica 1942, ha un inequivocabile significato calendariale in quanto il numero 1 si trova in prima posizione, mentre con qualsiasi altro segno in testa a numeri a quattro cifre non si otterrebbe un numero avente un significato calendariale. Insomma anche la logica dei numeri corroborava il fatto che1942 rappresenti una data.
Credo proprio che Aba Losi abbia capito che l’impalcatura teoretica del suo maestro rischiava di affondare nel pozzo di Mistras e non sapendo che pesci pigliare mi ha tolto la possibilità di fare commenti e infine ha chiuso a chiunque la possibilità di commentare la fantasmagorica acrobazia epigrafica di Gigi Sanna.
Prendiamo atto che Gigi Sanna non sa distinguere un pozzo sacro nuragico da un pozzo comune di epoca recente e che non tiene conto che è usanza comune incidere delle date sugli archi e sulle fontane, in occasione della costruzione o ristrutturazione.
Nonostante il ruzzolone, spero proprio che questa non rappresenti l’ultima acrobazia epigrafica di Gigi Sanna, spero proprio di no, leggere Sanna (unitamente alla sua discepola Aba Losi) e come leggere un bel testo di Pindaro! Sanna scrive bene e possiede una sfrenata fantasia, per riuscire a trovare il paleonuragico in una data bisogna essere veramente bravi, quasi eccelso direi