martedì 3 agosto 2010

Origine di Sardara e del suo nome

di Massimo Pittau

Sardara (Sárdara) (villaggio del Medio Campidano). L’abitante Sardaresu.- Questo villaggio quasi certamente costituisce uno dei primi insediamenti che i Sardi fecero nell'Isola al loro arrivo dalla Lidia (nell'Asia Minore), come dimostra chiaramente il fatto che il toponimo si collega col nome dei Sardi e della Sardegna (vedi).
Attorno alla metà del sec. XIII avanti Cristo i Lidi o Sardiani sbarcarono in primo luogo nel golfo di Cagliari e si insediarono ad Assemini ed a Serdiana (vedi); poco più tardi si insediarono appunto a Sardara, probabilmene raggiungendola dopo aver circumnavigato la Sardegna meridionale ed essere poi sbarcati nel golfo di Oristano. La denominazione sia di Serdiana che di Sardara serviva ad indicare la diversità dei nuovi arrivati rispetto ai gruppi umani precedenti che vivevano ancora in quelle zone (vedi M.Pittau, Storia dei Sardi Nuragici, Libreria Koinè, Sassari, passim).
L'antichità di Sardara è pure dimostrata dal fatto che nel suo abitato si trova un pozzo sacro nuragico, sul quale in seguito si è inserito in maniera sincretistica il culto di santa Anastasía (vedi M.Pittau, La Sardegna Nuragica, I ediz, pg. 136).-
È molto probabile che il toponimo Sardara sia da distinguere in Sard-ar(a) con la vocale finale paragogica e sia un plurale sardiano, per cui propriamente significherebbe «(i) Sardi» (UNS num. 3).-
Il nostro villaggio compare tra le parrocchie della diocesi di Terralba che nella metà del sec. XIV versavano le decime alla curia romana (RDS 435, 986, 1396, 2432). Inoltre è tra i villaggi che sottoscrissero la pace fra Eleonora d'Arborea e Giovanni d'Aragona del 1388 (CDS I 832/2, 833/2). Ed è pure citato nella Chorographia Sardiniae (122.14; 200.34) di G. F. Fara (anni 1580-1589) come oppidum Sardarae.

Poscritto: Rispondo ad un mio lettore.
I) Sono convinto che il nome dei Prenuragici, ossia del popolo o dei popoli che abitavano la Sardegna prima dell’arrivo dei Sardiani dalla Lidia verso la metà del XIII a. C., si trovi in qualcuno dei numerosi toponimi prelatini che restano tuttora nell’Isola, ma io non sono ancora riuscito a individuarlo.
II) Invece della loro lingua sono riuscito a individuare numerosi nomi di piante o fitonimi, i quali sono di origine “mediterranea”, ossia preindoeuropea: ad es. antunna, túnniu, tuntunnu «fungo», arrideli «fillirea», colóstri «agrifoglio», tiría «ginestra spinosa», ecc. (vedi M. Pittau, La Lingua Sardiana o dei Protosardi, Cagliari 2001; Libreria Koinè Sassari).

4 commenti:

  1. Caro Prof Pittau,

    è erroneo parlare di prenuragici nel XIII sec. a.C., quando arrivarono i sardiani trovarono i nuragici (che a mio parere erano divisi in tre pan-tribù iliesi, balari e corsi ( a loro volta divisi in clan)), i nuragici si potrebbe definirli anche come presardiani.
    Ma ripeto i sardiani quando arrivarono trovarono i nuragici non i prenuragici, anche se è probabile che i nuragici parlavano la medesima lingua dei loro antenati prenuragici

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  2. Ritengo che il nome "nuragici" sia da riferirsi al popolo che diede vita ai nuraghe, pertanto sono d'accordo con Zedda quando afferma che i pre-nuragici sono quelli che costituivano le comunità ante XVII a.C. almeno. Per quanto riguarda i sardi il problema è di difficile soluzione perché troppi parametri sono in gioco, e ogni variabile allontana le varie tesi. Se la provenienza è iberica o africana sprofondiamo nel periodo a cavallo fra neolitico e calcolitico. Se, invece, attribuiamo la derivazione del loro nome a popoli orientali la cronologia è molto più recente, direi che potrebbero rientrare in quella koinè mediterranea che vede i minoici come civilizzatori delle coste (anche se a mio parere i minoici hanno la loro base a Creta ma non è detto che siano orientali). Per quanto riguarda Balari, Corsi e Iolei...credo che l'indirizzo seguito dagli archeologi sia ormai da prendere come punto fermo per gli approfondimenti.

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  3. Il prof Pittau ci ha mandato la seguente risposta:

    Caro Mauro,
    Lei ha perfettamente ragione, ma - come Le ho spiegato un'altra volta - io non mi sento di stravolgere completamente la terminologia che fino ad ora è invalsa fra gli studiosi. Per me è stato già un grande passo creare il vocabolo "Sardiani" e tentare di imporlo agli altri.
    Buon lavoro e cordiali saluti Massimo Pittau

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  4. Caro Pierluigi,

    non ho ben capito quale sarebbe per te "l'indirizzo seguito dagli archeologi sia ormai da prendere come punto fermo".

    L'ipotesi che va per la maggiore indica un arrivo (nell'Isola che poi prenderà da loro il nome) degli shardana nel XIII sec. a.C., oltre a questa vi è l'ipotesi di Giovanni Ugas che ritiene che gli iliesi (avendo come dio eponimo Sardus Pater) arrivarono dal Nord Africa nel Neolitico Antico a.C.
    Inoltre Ugas ritiene che al tempo dei nuraghi esistevano tre popoli iliesi, balari e corsi e tutti loro si riconoscessero come sardi.
    Con Ugas condivido l'idea dei tre popoli (avvalorata da differenze nella cultura materiale e nelle costruzioni (nuraghi e tombe di giganti), ma non credo che quei tre popoli si riconoscessero come sardi. è assai più verosimile l'idea che i sardi arrivarono nell'Isola, provenienti dall'Area Egeo-Anatolica , negli ultimi secoli del II millennio a.C., come seppur con diverse sfumature affermano: Nancy Sandars, Massimo Pittau, Giovanni Garbini, Lucia Vagnetti, Luis Godart, Fulvia Lo Schiavo, Paolo Bernardini, ecc. ecc.

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