di Mauro Peppino
Zedda
Stamane mi chiama Franco Laner e mi chiede se avessi letto
quanto scritto da Sandro Angei sul pozzo di Santa Cristina di Paulilatino. Non
lo avevo letto e ho subito provveduto per dovere e altrettanto per dovere mi
sento di scrivere alcune impressioni.
Quanto scritto da Angei a riguardo del Santa Cristina la
definirei una corbelleria al cubo, perché si innesta e si cumula con quelle dedicate
al pozzo di Santa Anastasia di Sardara.
La prima corbelleria astronomica sul pozzo di Sardara porta la firma del
prof. Sloveno Buran Juvanec, che poco o niente sapendo di come il pozzo fosse
strutturato in origine, elaborò un’ ipotesi che solo sprovveduti sulle costruzioni nuragiche possono prendere per buona.
Juvanec trovò che i raggi solari del 21 aprile riflettendosi
nell’acqua vanno a centrare ed uscire dal foro apicale…
Una bella geometria… peccato che fosse stata trovata in un
monumento diroccato…
Juvanec non tenne conto che la volta del vano scala è semi
diroccata e che se fosse stata intatta il sole in quella data non si sarebbe
specchiato nell’acqua del pozzo.
Angei invece di accorgersi dell’errore di fondo commesso dallo
studioso sloveno si lascia incantare dai flussi luminosi e si domanda dove va a specchiarsi la luce riflessa! La fig 1 esemplifica il concetto….
Angei non è nuovo a questi incantamenti , basta pensare ai
tori di luce pseudosolstiziali..
Angei invece di accorgersi dell’errore di fondo commesso da
Juvanec, si infila dentro la corbelleria dello sloveno e scrive un articolo (4
settembre 2017) nel maymoniblog dove postula che vi fosse una struttura tesa a
far godere dell’evento vedi figura 2.
Angei ha elevato al quadrato la corbelleria di Juvanec…
Ora allargando la sua analisi al Santa Cristina la
corbelleria viene elevata al cubo…
Nella figura 3 (tutte
le tre figure sono tratte dagli scritti di Angei nel maymoniblog) si può osservare
come Angei abbia tracciato una serie di linee che rappresentano l’angolazione
dei raggi solari ai solstizi, equiniozi e il 21 di aprile (e agosto) linee
tracciate in una sezione del pozzo santa Cristina allo stato attuale, Il 21
aprile secondo Angei i raggi solari andrebbero a specchiarsi nel filare che
secondo Arnold Lebeuf (il pozzo di Santa Cristina un osservatorio lunare, 2011)
fungerebbe, fondatamente, da marcatore per il lunistizio medio.
Nella foto 4 si può vedere una sezione del Santa Cristina
come doveva essere in origine (tale figura è stata pubblicata in Astronomia
nella Sardegna Preistorica), una ricostruzione, penso incontrovertibile, della
sezione del pozzo del Santa Cristina, una ricostruzione che solo sprovveduti che non conoscono i monumenti della Sardegna nuragica possono negare.
Sia l’architetto sloveno che il geometra Angei hanno
lavorato su monumenti svettati, senza domandarsi come fossero in origine, sommando
corbelleria su corbelleria.
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