martedì 20 novembre 2018

Ipotesi sull'altezza del nuraghe Arrubiu


di Mauro Peppino Zedda

A proposito della supposta altezza originale del nuraghe Arrubiu di Orroli è da tanto che se ne discute, più volte mi è capitato di sentire l'archeologa Fulvia Lo Schiavo asserire che questo nuraghe fosse il più alto, 27,5 metri, tra tutti i nuraghi della Sardegna.
L'archeologa basa il suo ragionamento su tre dati, uno oggettivo e due soggettivi. Il dato oggettivo riguarda i resti ancora in opera della torre centrale, mentre quelli soggettivi sono rappresentati dalle misurazioni eseguite per calcolare il diametro che avrebbe caratterizzato la sommità della torre e dal ritenere che l'inclinazione del paramento murario della torre fosse regolare ed omogeneo ( F. Lo Schiavo e F. Villani, La ricostruzione del nuraghe Arrubiu. 2003).
Non ho elementi per giudicare se la torre avesse veramente un diametro di 375 cm alla sommità, ma certamente posso di asserire con assoluta certezza che le pendenze che caratterizzano i paramenti murari delle torri nuragiche non sempre sono regolari.
Dunque l'idea che l'inclinazione del paramento murario della torre dell'Arrubiu fosse regolare ed omogenea mi pare un postulato accettato aprioristicamente piuttosto che una logica deduzione dell'insieme degli elementi che costituiscono la torre in questione.
L'ipotesi della Lo schiavo è stata recentemente ripresa dagli architetti Gabriele Manca e Donatella De Rinaldis (progettazione e costruzione del nuraghe Arrubiu, in Il nuraghe Arrubiu vol. 1 a cura di F. Lo Schiavo e M. Perra, 2017), che senza spirito critico accettano la proposta della Lo Schiavo.


I due presentano la sezione (pag 80 testo citato) della torre, che riprendo in questa sede.
La sezione presentata da Manca e De Rinaldis non presenta la scala metrica, basandomi sulle misure proposte ho calcolato una scala di 1 a 350~. In essa si può facilmente notare che la massa muraria compresa tra la terza cupola e la sommità del terrazzo presenta uno spessore (350 cm in altezza), ovvero una massa piena, palesemente irrealistica.
Prima domanda: perché tanta superficialità nel presentare una sezione palesemente fuorviante e fantasiosa in un testo che pretenderebbe di essere scientifico?
Seconda: se ai due architetti dispiaceva smentire l'ex soprintendente, perché invece di aggiungere un'inverosimile massa piena in cima alla torre non hanno “giocato” con l'altezza della seconda e della terza cupola?
Il secondo interrogativo mi fa propendere che i due architetti siano in perfetta buona fede, ben sapevano che “stirare” l'altezza delle due cupole sarebbe stata un operazione perniciosa e dunque inseriscono la massa piena in alto, proposta che mi appare assurda.
Unica spiegazione logica mi pare quella di concludere che i due architetti non sappiano che le pendenze che caratterizzano i paramenti murari delle torri nuragiche non sempre sono regolari.
L'idea che i costruttori dell'Arrubiu a 24 metri di altezza in corrispondenza della sommità della terza cupola, invece di costruire il terrazzo abbiano pensato di aggiungere 3,5 metri di massa muraria piena la considero una proposta fantasiosa, probabilmente non la più fantasiosa che sia stata proposta ma sicuramente se la gioca... Che lo possa fantasticare un archeologo, spesso digiuno in materia scientifiche, ci sta, ma non riesco a capacitarmi che l'architetto Manca dopo aver messo le mani in pasta a tanti nuraghi la consideri una ipotesi verosimile.
Qualcuno invece di entrare nel merito delle mie osservazioni si chiederà quali siano le mie credenziali per poter criticare il lavoro della Lo Schiavo e dell'architetto Manca. Dunque mi pare opportuno raccontarvi una vicenda inerente il Santu Antine, risalente al 1995. Nello studiare l'orientamento di questo nuraghe mi accorsi che la nicchia presente nella camera al primo piano della torre centrale bisognava ancora scavarla nella parte basale. Telefonai in soprintendenza e spiegai alla Lo Schiavo, allora soprintendente, quanto avevo desunto dalle mie analisi, lei restò incredula alle mie spiegazioni adducendo che il nuraghe era già stato scavato alla perfezione da Taramelli, visitato per decenni da tutti gli archeologi sardi e dunque non era possibile che potessi aver ragione. Ovviamente non mi arresi e mandai uno scritto alla soprintendenza. In quegli anni attorno al nuraghe operava un'equipe guidata da archeologi e architetti liguri, feci leggere la lettera, che comunque avevano avuto in visione, e mi dissero che non gli interessava eseguire un saggio nel punto da me indicato (non so se per loro volere o per ordine della soprintendenza di Sassari). In quel tempo i miei primi studi di archeoastronomia erano oggetto di ostracismo (ancora in corso) da parte degli archeologi sardi e il fatto che stavo mettendo in luce che il Santu Antine non era stato esplorato a dovere non li entusiasmava. Fortunatamente prima che terminasse la campagna di scavo avvenne un miracolo! Il miracolo di San Costantino! Qualcuno, certamente ispirato dal santo, scavò per una trentina di cm nel luogo da me indicato, e a quel punto vedendo ceramiche l'equipe di archeologi liguri decise di scavare e trovarono la celletta che indicavo. La Lo Schiavo mi chiese scusa per le parole che mi riservò al telefono. Ma non dimenticherò mai l'accoglienza dell'architetto Lanza, che mi chiese: come hai fatto? Io risposi: beh era evidente, all'esterno ci sono tre finestrini occlusi (di terra) e dunque ero certo che bisognava scavare! E lui: si che bisognava approfondire lo scavo non era difficile intuirlo, anche se nessun archeologo lo aveva finora notato, ma tu come hai fatto ad azzeccare la profondità della celletta? Che procedimenti hai usato per capire che scendeva per 270 cm dal piano di calpestio? Glielo spiegai con immenso piacere.
Ma torniamo all'altezza della torre centrale dell'Arrubiu.
Che l'ultima camera fosse sovrastata da una massa muraria piena per un'altezza 350 cm lo ritengo altamente inverosimile.
Osservando la sezione (vedi figura) ritengo sovrastimato pure lo spessore murario tra la prima e la seconda e tra la seconda e la terza cupola.
Ritengo che sia stata sovrastimata pure l'altezza della seconda e soprattutto della terza cupola.
Mi pare che l'esagerazione della Lo Schiavo nello stimare dell'altezza della torre sia direttamente proporzionale alla superficialità del Manca nel non criticare il suo assunto.
Mi pare ovvio che la pendenza del paramento murario non fosse regolare come postulato da Lo Schiavo e Manca.
Ai 27,5 metri ipotizzati gliene toglierei perlomeno 6 (4m di spessore murario e 2m di riduzione delle altezze della terza e seconda cupola), che fanno dell'Arrubiu un nuraghe comunque altissimo! Più di 20 metri. Ovvero un moderno palazzo a 7 piani. Oh Dio, che brutto parallelo! I nuraghi non hanno niente a che vedere coi palazzi il termine di paragone è il campanile (cfr Archeologia del Paesaggio Nuragico 2009).

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