sabato 20 febbraio 2016

Gigi Sanna, Aba Losi e il granchio da Nobel


 di Mauro Peppino Zedda


Nel giugno 2014 Gigi Sanna pubblicò nel Monte Prama Blog (amministrato da Aba Losi) l’articolo Mistras di Cabras. Il magnifico pozzo (באר) sacro scritto di Yabal Yan'a Toro della Luce dedicandolo alla professoressa Aba Losi.

Gigi Sanna, era convinto che quella corbelleria fosse la sua creazione intellettuale più bella, il suo capolavoro, in realtà prese un granchio colossale, e il caso volle che lo dedicò proprio alla sua pupilla.
Il pozzo che Sanna pensava nuragico è un pozzo del secolo scorso. Che in quel pozzo vi sia scritto 1942 S.V. è evidente e solo degli ignoranti in costruzioni nuragiche come Sanna e Losi, possono pensare che quel pozzo sia nuragico.
Le analisi di Sanna sono di una ingenuità stratosferica dal punto di vista metodologico ed epistemologico e proprio non riesco a capire i motivi per cui Aba losi non riesce a comprenderlo.
Di seguito vi propongo i commenti miei e di Losi (con qualche commento di Laner e Sanna) con lei come avvocato difensore di Sanna.
Sono curioso di capire se Losi è ancora convinta che quella di Sanna non sia una grossolana corbelleria, o se abbia compreso che quella di Mostras rappresenta una delle più grossolane corbelleria paleo epigrafiche del panorama mondiale!
Una corbelleria da premio Nobel!
Ecco l'estratto (dall'articolo anzicitato) dei commenti sino al momento della mia espulsione dalla possibilità di commentare.


4 giugno
Losi 19:11 Ti ringrazio di questa dedica, perchè questo è uno dei documenti più belli che mi hai mandato. E' terribile che non sia stato preservato come si deve, eppure proprio a Mistras cercano avidamente il porto fenicio…
5 giugno
Losi h 7:42   Questo post, pubblicato poco più di 12 ore fa, ha avuto finora 635 visualizzazioni ; su FB ne ha avuto 6100.
Assieme al mio disgraziato post sui bronzetti di Gerusalemme, questo articolo è stato responsabile di un picco di visite al blog avutosi ieri: 1518.
Gli scettici bugiardi o quelli di maniera sono classificabili solo in un modo: non sono scienziati, non si pongono cioè di fronte al dato nuovo o anomalo in modo scientifico, in modalità "ricercatore". I primi per ovvi motivi (su cui non sto neppure a discutere, perchè ne ho disgusto), i secondi perchè il dato anomalo sfugge al modello ed incute paura. Porta un tono di colore brillante in un rassicurante grigiore: è come se uno infilasse una spada nella roccia. Quindi provano ad adattare il nuovo dato al modello, provano a scolorirlo: non sono scienziati, i quali invece modificano il modello dopo aver verificato, e possibilmente ripetuto, i nuovi dati. A volte stravolgendolo del tutto. Il problema è che per farlo occorrono a volte tante di quelle energie, tanta di quella perseveranza, tanta di quella intelligenza , tanta di quella pazienza e occhi così buoni che molti rinunciano (tieni conto che a volte occorre anche rinunciare alle promozioni o addirittura a un posto di lavoro): rinunciano ai colori brillanti rimangono a nuotare nellle acque grigie. Non pare loro neppure possibile tale brillantezza, senza qualche patina ossidata o qualche lichene si sentono persi.
Peggio per loro, cosa devo dire?
Zedda h 8:08  Gigi, non ho capito bene se il monumento in questione sia conosciuto o sconosciuto agli archeologi sardi?
Sanna h 8:28  E che te ne frega? Stai alla finestra! Se vuoi saperlo chiedilo a Stefano Sanna il giorno 21. Naturalmente prima goditi la scritta con la testa di Ba'al dei solstizi e degli equinozi. Almeno questo dato scientifico ti farà uscire dalla porta o perlomeno ti farà saltare la finestra. O neanche questo?
Sanna h 8:36  O MY, non voglio monumenti. A che servono? Vogliamo il NOBEL ovvero la... GRANA che muove il mondo in pochi secondi. Con quella facciamo ammirare e studiare l'alfabeto nuragico anche in tutte le isole e isolette del Pacifico.
Zedda  h 13:39  Oh Gigi, e ti sembra questa la maniera di rispondere? Sei ancora scioccato dalla debacle alle elezioni? A me stupisce che un pozzo squadrato anziché circolare venga definito nuragico, ma comunque niente e impossibile! Vorrei capire chi  ha definito nuragico quel manufatto!
7 GIUGNO
Losi h 11:03ì  Gigi c'è una cosa che non ho capito: nel titolo usi tra parentesi una delle parole ebraiche per "pozzo, pozzetto". Non so come si pronunci, ma viene scritta con B-'A-R, quindi inizia per B. Nel testo però non riprendi questa parola, pur essendo la B una lettera di certo non innocente dal punto di vista dell' acrofonia.
Perchè la riporti nel titolo? c'è una qualche assonanza con la lingua sarda, o pensi sia importante per qualche altro motivo?

Zedda h 21:43 il pozzo in questione non è nuragico e nel concio principale c è scritto 1949 S.V. Insomma il baldo Gigi ha preso un granchio, capita anche ai migliori!
Zedda h 21:43 Oppure 1942 S.V. il quarto segno potrebbe essere un 2 invece di un 9

8 giugno
Zedda h 7:21 Masia, osserva la fig. 4 trascritta da Sanna, poi leggere benissimo 1942 S V. Sanna ha omesso solo i puntini dopo la S e la V chiaramente visibili nella foto. Comunque sia io non sono un paleoepigrafista , ma penso di saper riconoscere la nuragicità di un pozzo, e la sommità di quel pozzo non ha niente di nuragico
Losi h 7:33 Francesco sai che io ti ammiro sul serio? solo tu puoi avere la pazienza di rispondere a Mauro. Il quale ogni tanto salta giù dalla finestra epigrafica dove sta abbarbicato, per tre motivi: 1. per dare a Gigi dello sprovveduto; 2. per ricordarci il suo libro Archeologia del Paesaggio nuragico (in particolare il capitolo 19, che è un caposaldo della storiografia sulla Sardegna, un sine qua non); 3. per ricordarci le teorie di Popper, di cui lui non solo è discepolo ma anche colui che (nel mondo terrestre, marino e stratosferico) lo ha capito maggiormente, applicandolo tutti i giorni.  In questo caso Popper gli ha suggerito di sparare dei numeri: un pò a caso per la verità, perchè guerra o dopoguerra sono due momenti molto diversi. Fossi in te Mauro sarei rimasta al 1942, ti avrebbe dato molti più spunti.
Però non hai finito il lavoro: ti dispiacerebbe ultimare la lettura, per piacere? perchè questo messaggio di 65 o 72 anni fa mi interessa molto. Grazie.
Zedda h 7:36  O Masia sei tendenzioso nell'interpretare quanto dice la Ardu , se lei dice che non c era nessuna iscrizione o la credi o non la credi, ovviamente l unico modo per crederla e che lei mostri delle foto dove non c'è traccia di iscrizioni. Ma se lei non le ha viste , i segni sono quelli che vediamo, ed è evidente che i segni rimandano a 1942 S.V. in un manufatyo che non è nuragico!
Losi h 7:39 Allora hai poi deciso per il 1942? sbrigati per piacere che non ho tempo di stare qua tutto il giorno: devo fare la marmellata di amarene, intanto che è ancora fresco.
Zedda h 7:43  Aba ti ringrazio per la pubblicità al mio quart’ultimo libro, per aver ricordato che sono popperiano, e che osservo , dalla finestra , le acrobazie paleoepigrafiche di Sanna e Losi!  Quello che è certo è che quel pozzo non è nuragico, mentre è assai probabile che quei segni rimandano a 1942 S.V.
Losi h 7:48 Grazie, adesso posso affrontare il mio rosso composto con rinnovata fiducia, in me stessa e nel mondo: soprattutto posso guardare con fiducia al futuro della storia ed archeologia, ora che la so in buone mani-insomma mi hai restituito una certa tranquillità.  Sai che di recente sono stata a Barga? ti stanno costruendo un monumento da collocare nella cattedrale di cui tu hai rilevato l' orientazione a qualche fenomeno celeste di cui non ricordo i dettagli acrobatici.
Zedda h 7:56 Vuoi sviare il discorso? Non ti fa onore, stai al tema!
Losi h 8:07 Sviare un discorso inesistente è impossibile: vai a vederlo da vicino (il 21 giugno è la tua occasione) e poi decidi; non puoi basare le tue considerazioni su una foto problematica, dove i segni imbrogliano a seconda della luce. Devi andare lì e guardare da vicino, come ha fatto Gigi: dopo ne possiamo riparlare. Io purtroppo non ci sarò, se non virtualmente. Stai anche tranquillo che so molto bene chi è che ti sussurra all' orecchio, e non è certo Popper.
Zedda h 13:36 E chi sarebbe? Io non lo conosco!
Laner 8:32 h 8:32Il re è nudo! Ma è talmente ovvio che la scritta è 1942! Peccato che lo scalpellino SV -penso sia ancora vivo!- non legga il blog e spiegare le circostanze! Da un po' nemmeno io, che sono del 1941, non leggevo il blog e mi ha invitato a farlo proprio Mauro. Conoscevo la sbadacchiatura del pozzo ligneo, dove protagonista è il cuneo. Fra questo e il manufatto di pietra c'è solo una analogia di necessità, non costruttiva. Quello di cui si discute è contemporaneo. E in questo caso, mi pare giusto che gli archeologi non dicano e non debbono dire nulla. Franco
Losi h 8:42 Invece io daglia rcheologi vorrei sapere quali sono gli analoghi in pietra di questo tipo di pozzi: l'archeologa Anna Ardu ha detto che è ovviamente un pozzo romanico e che le lettere sono inesistenti. Bene, allora io che ho una mente molto semplice, vorrei almeno almeno vedere un pozzo romanico fatto così. Tu dici che è una scritta contemporanea: leggimela tutta allora, dimmi cosa significa-perchè se è contemporanea a maggior ragione dovrebbe essere facile leggerla.  Io dico, al solito, che un pò di prudenza non guasterebbe.  Gli archeologi non debbono dire nulla? sai che novità. Del volto inciso a capo san marco hanno detto una sola parola, anzi due: "E' recentissima"; un collega geologo mi ha detto che la sabbia cristallizzata dentro l'incisione indica che la stessa ha qualche secolo o anche qualche millennio, impossibile dire quanto esattamente senza uno studio accurato del luogo e della sua dinamica. ma di certo non è "recentissima" qualunque cosa significhi in termini quantitativi. Anche lì, un pò di prudenza non avrebbe guastato.
Losi h 8:45 E invece no, la si spara, come si spara-a caso e senza pensare- "è un falso": tanto la Sardegna è terra di nessuno e di conquista, ed è più importante dare addosso ad un rivale che cercare la verità scientifica. Amen. La "Squadraccia" ringrazia.
Zedda h 10:43 Aba, bello quando dici che si spara a caso! Calza a pennello con l'ultima fatica di Gigi!
Losi h 11:08 Eh no, questo non te lo permetto: so molto bene come lavora Gigi, e non è mai "a caso". Fai un bel post sul tuo blog, denigratorio quanto vuoi: ma qui a dire queste cose non ci vieni. Spero che tu mi abbia inteso.
Laner 11:09 Tacon pejo del buso! Cercare scusanti o discutere sull'ovvio mi sembra aggravare l'evidenza. O anche l'evidenza deve essere oggetto di sottili distinguo? Comunque proprio in nome della libertà di esprimere un parere ho espresso ciò che vedo con gli occhi e con la mente. Liberissimi di fare altrettanto. E' per me talmente lapalissiano che solo pensare di scomodare categorie giustificative mi offenderebbe! Franco
Zedda h 12:22 riconosco che Gigi è il miglior paleoepigrafista in circolazione, da Nobel come ha detto lui, ma ovviamente non è impeccabile!
Losi h 11:24 Certo, va bene: però non mi hai risposto sul cosa ci leggi. Ne prendo nota: così come Anna non ha risposto sul romanico, non ha mostrato le foto eccetera. Sono cose talmente lapalissiane che non vale neppure la pena parlarne (soprattuttto con gente come noi, che lavora così a caso, o peggio, per tornaconto personale; qualunque esso sia).  Infatti io non so neppure cosa rimaniate qui a fare: e non dico che non vorrei sembrare rude, voglio proprio esserla. Sono un pò di giorni che ho la luna storta, molto storta su certi argomenti e sono straracistufa che ogni volta che c'è qualche dato che non entra nei modelli si invochi subito il falso, o il alatino o il recentissimo: senza dimostrare mai nulla. Pensate che questo pozzzo sia recentissimo? dimostratelo. Pensate che sia un falso (come pensa Anna)? che lo si dimostri, ma non con le parole "è tanto ovvio che..": con le analisi microscopiche e chimico-fisiche. I mezzi ci sono: che li si usi. Altrimenti è solo denigrazione personale, e qui non ho nessuna intenzione di accettarla: sono stufa e arcistufa di parole, voglio dei fatti.
Zedda h 12:39 Al di là di tutto, sono convinto che Gigi sia il miglior paleoepigrafista operante in Sardegna. Ma secondo me dovrebbe attenersi a interpretare solo i reperti in cui esiste un unanime consenso nella loro autenticità come materiale epigrafico, ovviamente lui può fare come crede e impegnarsi a provare a decifrare qualsiasi graffio gli passi sotto il naso!
9 giugno
Sanna h 00:27 Credo che il commento migliore sia quello di Elio che, al solito, sa cogliere al volo la sostanza delle cose. E dirò più avanti il perché. Io, cara Aba, stavolta, contrariamente a quello che mi accade con Zedda che è un puro analfabeta ma si sente in grado di fare l'epigrafista dalla finestra, non riesco a prendermela con lui. Né me la prendo con Franco Laner anche se ha sbagliato da 'mona' con la battuta (Franco Laner del resto è il primo che, tempo fa, sfidando gli altri, ha ammesso, in tempi non sospetti, almeno qualcosina sulla presenza della scrittura nuragica). Il motivo è quello dell'onestà intellettuale (a cui tengo moltissimo come sanno tutti gli amici) perché io sono stato il primo a sospettare che lì ci potesse essere una data ed una sigla (il 1942) e non scrittura arcaica. Anche perché con Stefano Sanna ed un altro testimone eravamo reduci tre giorni prima da una grossa delusione circa una scritta su di una roccia dove 'c'erano scritti' in fotografia dei segni che però dopo il sopralluogo si dimostrarono essere la data banale del 1848. Immaginate allora se prima di pronunciarmi data sì data no (o pensate che un epigrafista nella lettura non sia almeno all'altezza di Zedda ?) sulla esistenza della data o meno non abbia osservato scrupolosamente quel presunto 'due', quindi quello che è 'oggettivamente' più un serpentello che una 'S' del 1942 ed infine il segno a 'V' che, notoriamente (lo abbiamo visto tante volte) è il segno dello 'ayin (soprattutto nel periodo tardo del nuragico). Ma il problema epigrafico e paleografico assieme era soprattutto il presunto 'due' che nella pietra ( lo farò vedere il 21, perché è importantissima tutta la traccia) è identico alla 'yod' dell'anello di Pallosu. Quindi i pronunciamenti di Zedda (o di chi gli sta dietro), di Laner e di chiunque conosca i numeri si mostrano oggettivamente reali ovvero, almeno in partenza, fondati. Ma diciamo subito che il reale ed il fondato si cerca subito in tutte le letture epigrafiche: è la prima cosa (banale) che si fa interpretando i segni. Non si elucubra mai e tanto meno la 'si spara' senza un minimo di filologia che possa rendere se non certissimo almeno molto probabile il dato ermeneutico.
Zedda h 01:04  commento cassato da Aba Losi
Losi h 06:49 Eri stato avvisato, ampiamente avvisato: questi commenti sono inaccettabili, degradanti e diffamanti. Per mesi e mesi non ti sei fatto vedere su queste pagine e adesso torni solo per "sporcare" un post, cui tengo particolarmente anche perchè-se noti-mi è stato dedicato?. E anche dopo le spiegazioni di Gigi-di cui io non avevo bisogno perchè conosco l'onestà e la serietà con cui lavora-non ce la fai a rinunciare alla battuta penosa e vagamente accusatoria (ricordo molto bene altre tue pesantissime insinuazioni sulla scritta del nuraghe Aiga e davvero non cambi mai). Non sono disposta a tollerarlo, non su queste pagine. Te l' ho detto, fai un bel post sul tuo blog se credi-diffama là e sghignazza a piacere, fatti aiutare dal tuo epigrafista preferito, mettici dentro anche la marmellata di amarene e l'onnipresente Popper; ma non venire qui a spargere guano.
Zedda h 8:03 Ma Aba hai le travegole? Era un commento simpatico, ti consiglio di farlo vedere a Gigi e vedrai che ti dirà di postarlo!
Losi h 8:38 Piantala, non so che farmene dei tuoi consigli nè dei tuoi tentativi di blandirmi.
Zedda 11:17 Dai Aba nei commenti ho riconosciuto che il lavoro di Sanna e il tuo sono utili agli studi, e al contempo sono anni che vi dico che non siete infallibili come Sanna sembra pretendere! Dire in tono ironico ch e la V potrebbe essere una L venuta male e quindi quello che appare evidente (1942 S.V.) potrebbe essere 1942 S.L. e che potrebbe corrispondere a 1942 Sanna Luigi o a 1942 Sanna e Losi, più che offensivo mi pare simpatico e così si capirebbe anche in resto delle iscrizioni che tratterebbe dell’ amore (scientifico) tra S e L
Losi 12:50 Questo è un cartellino giallo; ne ho già estratto uno per Zedda-che dopo l'ha beccato rosso perchè è recidivo. Non so se mi sono spiegata.

Aba Losi si spiegò benissimo e si capii benissimo che allora non comprese che Gigi Sanna prese un granchio colossale, mi chiedo se ora l’ha compreso, errare è umano, mentre  perseverare è diabolico.


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